domenica 20 dicembre 2015

Attenti al Lupo?

Status del Lupo in Appennino e sulle Alpi

Tutta colpa di Cappuccetto Rosso


Se vi trovate in escursione in montagna, e qualcuno sussurra "guardate lì in alto: c'è un camoscio", un senso di curiosità vi assale e sicuramente vi volterete di scatto per goderne la vista e cercherete di fotografarlo, col cuore pieno di buone sensazioni ed uno sguardo di compassione. 




Ma se qualcuno dice anche solo: "queste sono proprio orme fresche di lupo", istintivamente il sangue vi si gela. Vi guardate intorno circospetti. Già vi immaginate di dover affrontare come minimo l'attacco di un lupo difendendovi con il solo coltellino svizzero. E cercate di ripassare mentalmente la scena di Sandokan e la tigre...

Ma come stanno le cose in realtà?

Per secoli il lupo è stato visto come un rivale. E' infatti, insieme al ratto, e dopo l'uomo, uno degli esseri più adattabili e intelligenti in natura.
Riesce a vivere in qualsiasi posto dove trovi da mangiare e dove non sia ucciso.

La lotta senza quartiere che ha subito lo ha portato all'estinzione sulle Alpi. Negli anni '70 gli ultimi esemplari si trovavano nel Parco Nazionale d'Abruzzo, in Irpinia, nell'Appennino Lucano e in Sila, ma senza che si sapessero esattamente quanti fossero e dove fossero.

Da allora, grazie a campagne di sensibilizzazione, leggi e fondi è cominciata una inversione di rotta. Sono iniziati gli studi sul lupo usando l'analisi delle tracce sulla neve, l'analisi delle "fatte", la tecnica degli ululati (il lupo risponde se sente un ululato e rivela la sua presenza, anche da lontano) e con i primi radio collari. Oggi con i collari GPS.
Piano piano i primi pionieri hanno individuato i gruppi e iniziato gli studi scientifici approfonditi.

I lupo, protetto così dalle leggi nazionali ed europee, da una nuova coscienza collettiva più ecologista, ha cominciato a diffondersi risalendo l'Appennino fino in Liguria e poi proseguendo lungo le Alpi Piemontesi fino alla Val d'Aosta.
E in direzione sud fino in Aspromonte.

Già iniziano ad apparire in europa ed ad incontrarsi le razze italiche con quelle slovene (in Trentino c'è una coppia italo-slovena)

Come vive il Lupo?

Come animale sociale, solitamente vive in gruppo. In branco.
La parola branco suscita idea di violenza estrema, irrazionalità, aggressività, morte, ma il branco del lupo è composto solitamente, da un padre, una madre e i sui cuccioli di uno o due anni. Una famigliola insomma.
Naturalmente non vanno in giro a raccogliere fiorellini, ma non sono neanche i gruppi di venti lupi che si aggirano come una Arancia Meccanica a quattro zampe.











Ciascun branco individua un suo territorio, che considera come casa propria. Qui non sono ammessi altri esemplari e da qui procacciano il loro alimento.
Le dimensioni del Territorio dipendono dalla disponibilità di cibo.
In alcune zone dell'Appennino, particolarmente ricche di cibo (come il Casentino), il territorio del branco è grande 30-40 Kmq, (cioè circa un quadrato di 6 Km  di lato), ma in zone meno ospitali, come la Siberia, occupa territori di 1000 o 2000 Kmq! 
La media in Italia si aggira sui 250-300 Kmq.

All'interno del territorio hanno una tana, usata solitamente solo fino a quando i cuccioli sono ancora piccoli, poi si incontrano in alcuni punti preferiti ("rendez-vous"), considerati sicuri.
Continuamente marcano il loro territorio e lo difendono dalle incursioni di altri lupi.

Quando un cucciolo diventa adulto lascia il branco e va alla ricerca di un altro esemplare del sesso opposto per formare un  nuovo branco ed occupare un nuovo territorio.
In questa fase i lupi percorrono molti chilometri, anche migliaia, alla ricerca di un loro posto.

Come muore il lupo?

Tra le cause principali di morte del Lupo c'è:

  • l'investimento da autoveicolo (camminando molto, attraversa spesso strade)
  • l'avvelenamento ed il bracconaggio
  • l'uccisione da parte di altri lupi quando invade territori altrui

Il Lupo e l'Agnello

Da animale opportunista qual è, il lupo mangia le pecore, prede molto più facili dei cervi (che si difendono a suon di mortali zoccolate in testa). Ma naturalmente ciò va a detrimento dell'economia dei pastori.
Per garantire una convivenza sopportabile, il modello individuato è quello di:

  • incrementare la presenza del pastore sui pascoli
  • prevedere l'uso di cani pastore (che di per sé sono molto più deboli dei lupi, ma hanno la caratteristica di non avere paura, e quindi di non comportarsi come prede e di riuscire a dare qualche morso)
  • usare recinzioni elettriche
  • usare dissuasori sonori

Imbracciare il fucile o avvelenare carcasse, non pare essere la soluzione migliore.

Conclusione

Se continua di questo passo l'andamento, tra qualche anno il lupo avrà ripreso la sua presenza in tutto l'arco alpino e nelle altre montagne europee.
Dovremmo prepararci per affrontare sempre più scontri tra pastori e lupi che si contenderanno le greggi, ma potremmo dire di essere riusciti ad evitare l'estinzione di questo importante predatore.


Riferimenti:

Marco Ferrari "La via del lupo. Nella natura selvaggia dall'Appennino alle Alpi" Laterza
http://www.lifewolfalps.eu/
http://www.lifewolfalps.eu/scienza-nello-zaino-i-video-del-convegno-sul-lupo/
Il Lupo in Piemonte