sabato 21 dicembre 2013

Le piante annusano?

Continuiamo a verificare i sensi delle piante

Ora tocca all’olfatto


A chi non è capitato di inebriarsi del profumo dei tigli o dei gelsomini in estate? O di aver ficcato il naso tra i vellutati petali di rosa? Chi non riconosce il profumo di menta?

Indubbiamente le piante emettono moltissimi profumi, ma sono anche capaci di sentirli?

Il gelsomino nella sua "odorosa" fioritura

La risposta è si.

E ci sono diversi casi.

Quando un frutto sta per maturare comincia ad emettere un gas, l’etilene, che stimola gli altri frutti a maturare. Più è maturo il frutto più etilene emette, e più etilene gira attorno ad un frutto più questo matura.
Per questo motivo per far maturare i kiwi o una banana, basta chiuderli in un sacchetto con delle mele.
Ecco perché una sola mela marcia (che emette tanto etilene) fa guastare l’intero cesto!

Per sapere qualcosa in più sulle mele c'è questo post, per le banane quest'altro

Un'altra prova ce la fornisce l’esempio della Cuscuta Pentagona.

La Cuscuta con le mani nel sacco

Questa pianta è un parassita. Appena germoglia va alla caccia di una pianta in cui infilarsi per succhiarle la linfa con i prodotti nutrienti.
La Cuscuta ama parassitare le piante di pomodoro. Appena ne sente l’odore si dirige a capofitto verso la pianta. Anche se al posto della pianta si trova un batuffolo ci cotone impregnato di profumo di pomodoro, la pianta parassita vi si lancia a testa bassa.
Non si può dire lo stesso per la pianta di grano. Alla Cuscuta proprio non piace e appena l’avverte scappa dalla parte opposta!

Un altro sorprendente uso dell’olfatto è la difesa di una pianta da attacchi esterni.

Foglia mordicchiata
Quando le foglie sono morse da un parassita, da un erbivoro o assaltate da batteri, la pianta emette delle particelle di gas (metil qualcosa), questo svolazza fino a raggiungere le altre foglie, che cominciano a produrre una tossina che dovrebbe far desistere gli erbivori dal mangiare quelle foglie.
Se ci sono piante nelle vicinanze, anche queste riescono ad “annusare” l’aria e mettersi sulla difensiva, bloccando il consumo di foglie da parte di erbivori.

Dal momento che produrre tale tossina ha per la pianta un certo costo energetico, le piante lo producono solo se proprio necessario.
Uno di questi gas prodotto quando l’attacco alla pianta è di tipo batterico, è il metil salicilato che è molto simile all’acido salicilico, precursore chimico dell’aspirina. Le piante avvertono l’attacco, producono un gas che assorbito (=annusato) dalle foglie stimola la generazione di un antipiretico e antidolorifico che proprio come per noi aiuta a difendersi dai batteri.

Quando strappiamo con noncuranza una foglia, ricordiamoci che è per la pianta un piccolo trauma fa stimolare la pianta a mettersi sulla difensiva, producendo un gas che avvisa il resto della pianta e le vicine di produrre tossine per un pericolo imminente!

I recettori dell’olfatto dell’uomo (molti più delle piante, ma molto meno di alcuni animali) fanno arrivare al cervello gli stimoli odorosi e gli fanno prendere coscientemente delle decisioni o avvertire sensazioni e ricordi.
Alle piante manca un cervello che elabori questi stimoli.
Ma a ben vedere anche nell’uomo ci sono dei meccanismi che attraverso gli odori (feromoni) e senza passare apparentemente per il cervello, lo fanno reagire incoscientemente, come per una pianta!

Al prossimo post per scoprire altro sulle nostre vicine!

Riferimenti:


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