Guardiamolo più da vicino, questo caldo compagno
- continua da qui -Il tè che lasciamo in infusione nei nostri thermos, di mattina presto, con gli occhi mezzi chiusi, mentre pensiamo "ma chi ce lo ha fatto fare io mi stavo n'altro poco a letto", da dove viene?
Le bustine che principalmente utilizziamo sono il tè verde ed il tè nero.
Ma che differenza c'è?
Il processo produttivo del tè prevede, a partire dalle foglie di Camelia, numerosi e complessi passaggi di essiccazione, rimescolamenti, cotture etc.
Il ciclo di lavorazione del tè verde è più corto, le foglie rimangono più "crude" e più ricche di sostanze. Piace molto in Oriente dove è considerato il tè per eccellenza.
Però, ha difficoltà a durare a lungo.
Il tè nero subisce ulteriori processi di essiccamento, che lo privano di altra acqua, e purtroppo di altre sostanze nutritive, ma riesce a durare molto di più prima di ammuffirsi. Ecco perché in Occidente arrivava solo quello ed è considerato il tè per antonomasia da quelle parti.
E in mezzo c'è qualcosa?
Certo che c'è.
Il tè Oloong: un tè verde più trattato, oppure un tè nero meno essiccato, scegliete voi. A volte viene chiamato semi-fermentato.
Sul mercato esistono vari altri tipi di tè, come quello bianco. Si ottiene quando si scelgono le foglie nel momento particolare della crescita, quando presentano una lanuggine bianca sulle foglie.
Oppure tè giallo o tè post-fermentato, delle varianti nella complessa lavorazione.
Altri tipi di tè sono legati al luogo di crescita delle piante.
Così come l'uva, anche il sapore del tè è influenzato dal terreno su cui cresce la Camelia, l'esposizione al sole, la pioggia e tutto il resto.
E il tè deteinato?
Quello andrebbe un preso con un po' di attenzione. E' un tè che viene lavato con solventi chimici che strappano parte della teina. Andiamoci cauti.
Se vogliamo ottenere un tè più leggero basta fare così (chiedendo scusa agli inglesi che inorridiranno): immergere la bustina di tè (o le foglie) per due-tre minuti in mezza tazza di acqua bollente. Questa prima tazza sarà carica di caffeina (si può bere, ma sarà bella tosta). Recuperare la bustina e utilizzarla per fare un nuovo tè con nuova acqua calda. Quest'ultimo conterrà molta meno caffeina.
2. Fine
Rif.:
Oro verde. La straordinaria storia del tè - MacFarlane Alan; MacFarlane Iris - Laterza
www.dedalotrek.it
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